Tutti gli uomini derivano da quel primo ceppo che si è evoluto nella savana dell’Africa meridionale e che da qui si è successivamente spinto in tutte le terre del nostro pianeta.
I cambiamenti che hanno portato alle differenze fisiche nelle etnie presenti oggi sulla Terra sono dovuti all’evoluzione naturale: i gruppi, una volta stabilitisi in una determinata zona, non avevano contatti con altre popolazioni.
Le mutazioni casuali favorite dal clima hanno quindi portato a una graduale differenziazione dei caratteri somatici. Si tratta in ogni caso di mutamenti molto limitati che non hanno rilevanza sulle caratteristiche essenziali della razza umana. Bianchi, gialli o neri, alti o bassi, biondi o castani, con occhi a mandorla o rotondi, gli uomini sono tutti uguali: questi sono soltanto caratteri somatici di secondaria importanza.
I nostri antenati africani erano sicuramente di pelle scura, caratteristica necessaria per difendersi dai raggi del sole, molto violenti nei territori tropicali. Questa pigmentazione della pelle perse la propria utilità per i gruppi che si erano trasferiti in zone dal clima freddo e lentamente essi acquisirono una carnagione chiara.
Oggi i gruppi etnici possono distinguersi per la diversa forma del viso: “prognato” se la mascella e il mento sporgono in avanti, “ortognato” in caso contrario; per l’altezza: dai 130 cm dei Pigmei agli oltre 2 m dei Tutsi, entrambi gruppi etnici di carnagione scura che vivono uno accanto all’altro nel centro dell’Africa; per la capigliatura, nera e riccia negli Africani, rossa negli irlandesi, liscia e bionda nelle popolazioni scandinave.
Lo sviluppo delle comunicazioni, il continuo spostamento di gruppi e singoli individui da un luogo all’altro e l’aumento dei matrimoni misti favoriscono il rimescolamento dei popoli e le differenze fra i vari gruppi etnici si riducono sempre di più.
Oggi, a scopo di studio, i popoli vengono suddivisi in quattro grandi gruppi etnici: i negroìdi di carnagione scurissima, statura variabile, capelli scuri e zigomi pronunciati; gli australoidi di camagione abbastanza scura e capelli crespi, oggi rimasti in pochi; gli europoidi di carnagione chiara che varia notevolmente passando dai nordici ai popoli mediterranei e agli Indiani; i mongoloidi dal colorito giallastro, faccia larga, capelli neri e occhi a mandorla.